IL Garibaldi Fans Club

mercoledì, aprile 30, 2008

Il triangolo


Passanti in ritirata, cani al guinzaglio evitare le pozze, i padroni meno, ombrelli al vento, acquazzone per tutti, giornali bagnati coprire l’asfalto. Dal Caffè si vedeva un po’ tutto, Genova era così, lacrime di pioggia scendere dal vetro, stormi di elicotteri nell’aria. Il Nizzardo pensoso osservava da vicino la vetrina con una cioccolata fra le mani. Dietro di lui un pianista sofferente strimpellava Aznavour.

“Com'e' triste Venezia soltanto un anno dopo
Com'e' triste Venezia se non si ama piu',
Si cercano parole, che nessuno dira'
E si vorrebbe piangere e non si puo' piu'.
Com'e' triste Venezia se nella barca c'e'
Soltanto un gondoliere che guarda verso te
E non ti chiede niente, perche' negli occhi tuoi
E dentro la tua mente c'e' solamente lei…”

Fotografo- Letto Garibaldi ?
Articolista- Ma veramente preferisco un Luigi diciassettesimo
Fotografo- Comunque non capisco quale sia il verso giusto per leggerlo
A-io penso a scriverlo più che a leggerlo, anche se passo più tempo a leggerlo che a scriverlo
F-Eppure non so, ci deve essere una soluzione, pure D’Annunzio lo diceva, “il verso è tutto”.
A-Ma lui si riferiva alle poesie
F-Veramente pensavo alla sua passione per l’aviazione
A-Chiaramente non possiamo nasconderci che poteva intendere anche l’urlo del giaguaro
F-Chiaro, e tante altre. Com’è il cappuccino ?
A-Veramente è una cedrata, il caffè com’è ?
F-Ben arredato, proprio non male, questi colori caldi…
A-Se aspetti ancora si raffredda però
F-Beh col bel tempo spegneranno il riscaldamento, ora è freddo fuori e caldo dentro, poi caldo fuori e freddo dentro.
A-Un po’ come la tua tazzina ora.
F-Orc…
A-Sai che oggi mi hanno telefonato ?
F-Si? E chi era ?
A-Mah volevano offrirmi un corso d’inglese, di quelli innovativi
F-Quindi ?
A-Era ora di pranzo, sarà stata la fame, fatto sta gli ho detto che un corso semmai è francese, magari italiano prima dell’annessione, e poi comunque se è inglese si dice Road, Street…poi a me gli inglesi non piacciono tanto
F-E questa ironia e modo di fare da inglese ?
A-…Bisogna conoscere il nemico, sapessi poi cosa gira nella Manica…
F-Perché cos’ha il canale della Manica ?

L’articolista sospira, agita roteando la sua cedrata come fosse cognac d’annata, e come se di fronte a lui stava un camino acceso con un gatto bianco peloso sulle ginocchia dormire.

A-Il canale della Manica è il tratto di mare più sporco al mondo, pieno di carte, specialmente assi. Evidentemente trattasi di residuati bellici della seconda guerra mondiale, da “Assi del cielo” ad “Assi nella Manica”, ovvero velivoli abbattuti da flotte aeronavali nemiche.
F-Ah, ecco. Che tempo oggi.
A-Si, sono tre ore che c’è questo temporale

Un lampo.

A-Che luce! Sembra un colpo di flash
F-Figurati a Metz quanti ce ne sono. E’ proprio un tremporale comunque.
A-Già, e qui davanti a noi, in temporeale
F-Quindi è veramente un tremporeale questo
A-Senza ombra di dubbio. Anche se di ombre ce ne sono tante oggi.
F-Gari come sta in questo periodo ?
A-Beh come puoi vedere si sta rimettendo in sesto, anche se però preferisce rimettersi in Quarto, gli è più famigliare, poi sai anche te che col bel tempo il terso non glielo toglie nessuno…ma sai che sta facendo un corso cinematografico ? Si è dato al cinema ! E con la sua motocicletta poi!
F-Si starà allenando nella scena dell’inseguimento, della fuga…
A-Veramente è un corso di doppiaggio…

Garibaldi urlando – CHI STA PARLANDO DI ME ?!?!

Batte i pugni sul tavolino, la tazza di cioccolata dal contraccolpo carambola sulla tastiera del piano. Pianista sporco pure lui, si inalbera.

Pianista- Lei…ha rovinato il mio piano !

Garibaldi- Malefico ! Cosa aveva intenzione di fare ?
Pianista-Io…

Altro lampo squassare l’ambiente.

Garibaldi- Un Blitz ! Una trappola !

Si alza, comincia a rovesciare tavolini, s’agita infuriato, raccoglie qua e là tovaglie bordeaux e se le indossa come fossero scialle, prende dal banco una candela accesa con paralume ed esce in corso controvento e contro acqua. Dietro di lui…nessuno.

F-Bene. E ora chi lo paga il conto ?

Garibaldi continuava nel cammino mormorando un ritornello

“C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.”

A-Passa di qui Camillo e anticipa lui.
F-E’ veramente un…“prestito conte”
A-Già.